Da quasi dieci anni, il passaporto per il proprio cane è diventato obbligatoria per viaggi nei paesi dell’Unione Europea. Proprio per questo, bisogna far attenzione a non confondere questo tipo di passaporto (chiamato “per animali di compagnia”, in quanto obbligatorio anche per gatti e furetti) con quello per noi umani, necessario invece per viaggi extra U.E.
Operazioni preliminari: microchip indicativo e vaccino contro la rabbia
Prima del rilascio del passaporto per il cane, sarà necessario far impiantare il cosiddetto microchip indicativo in una zona sottocutanea del corpo del cane (generalmente su una spalla o nei pressi del collo). Per farlo, dovrete recarvi da un veterinario abilitato, che vi rilascerà tutto ciò che dovrete comunicare in fase di registrazione del passaporto, ovvero numero identificativo del microchip e la zona precisa dove esso è stato impiantato.
Almeno 21 giorni prima della partenza per l’estero, dovrete inoltre sottoporre il cane al vaccino contro la rabbia e per Svezia, Gran Bretagna e Irlanda anche un test immunologico, questo da effettuare circa quattro mesi prima della partenza (in base alla legge del Paese). Senza queste operazioni preliminari, non potrà essere in alcun modo rilasciato il passaporto per il vostro cane.
Dove fare il passaporto al proprio cane
Per fare il passaporto al cane, secondo il regolamento della Polizia di Stato in vigore dall’ottobre del 2004, bisognerà recarsi in una ASL. Il documento del cane riporterà i dettagli dei già citati microchip indicativo e vaccino contro la rabbia. Oltre a questo, dovrete comunicare alla ASL tutti i dati anagrafici del proprietario del cane e le vaccinazioni a cui è stato sottoposto il cane in passato. Infine, un giorno prima di partire per paesi esteri, dovrete firmare una dichiarazione sempre presso la ASL (che apporrà un timbro su di essa), affermando che il vostro cane si trova in una buona condizione di salute.