Per aprire una scuola privata, non si può gestire tutto in proprio: serviranno insegnanti, un’impresa di pulizie e assolvere alcuni doveri di legge, affinché i titoli della scuola siano validi. Ecco come fare in una guida completa.
Cosa ti serve
Prima di tutto, dovrai trovare un locale abbastanza grande, con delle aule che dovrai poi attrezzare in base a quelle che saranno poi le lezioni. Come per gran parte dei locali, prima di iniziare la tua attività dovrai richiedere all’ASL di zona, ai vigili del fuoco e al Comune di competenza tutte le autorizzazioni del caso.
Dato che si tratta di una scuola, anche il Provveditorato deve essere informato con documentazione opportuna, come, per esempio, i titoli di studio dei tuoi insegnanti. Ricorda che anche questi devono inviare documenti all’ASL per accertare vaccinazioni e stato di salute.
Per gli asili nido, si può evitare la richiesta al Provveditorato, ma tutti i documenti dovranno essere mandati al Comune. In ogni caso, al momento di presentare i documenti, si dovrà prendere allo sportello il modulo per indicare il numero di classi e quanti alunni si possono ospitare.
Oltre al numero, serviranno anche gli elenchi degli alunni e gli orari in cui la scuola è aperta. Il tutto va inviato entro il 31 Dicembre, per poter poi iniziare l’anno a Settembre. Il Provveditorato vorrà anche documenti relativi alla società (nome, costituzione, partita Iva, ecc.), la copia rilasciata dall’ASL e le fotocopie dei contratti fatti con il personale.
In questo modo, i titoli acquisiti nella tua scuola avranno lo stesso valore di quelli di una scuola pubblica.
Come aprire l’attività
Un’attività del genere richiede più persone e un investimento iniziale molto importante, per scegliere e attrezzare il locale, oltre che per il personale e per le autorizzazioni. Prima di procedere, è bene cominciare dalla costituzione della società, aprendo partita Iva e iscrivendosi sia all’INPS e all’INAIL, dopo la scelta del locali.
In seguito, si potrà passare alle verifiche sui locali e infine alla burocrazia al Provveditorato.